Un incubo senza risveglio

Ho saputo per la prima volta del terremoto dell’11 marzo mentre stavo su Twitter. All’improvviso sono cominciati a susseguirsi i tweet di moltissime persone, si sentiva la loro voce silenziosa attraverso i messaggi. Mi sono reso conto che c’era qualcosa di insolito. Qualcuno parlava di magnitudo oltre l’ottavo grado. In reatà si trattava di un grande terremoto di magnitudo 9, mai verificatosi prima in Giappone. I giapponesi sono abituati ad associare al termine terremoto quello di tsunami. Sono cominciati i tweet per avvertire dell’arrivo dell’onda gli abitanti delle coste. Io ho cominciato a immaginarmi persone che, senza alture in cui rifugiarsi, cercavano disperatamente di fuggire. Sono stati presi alle spalle da una grande onda. Poco dopo un enorme tsunami si è abbattuto sul Giappone. Era il pomeriggio dell’11 marzo

(tradotto da Alessia Cerantola per )

3 responses to “Un incubo senza risveglio

  1. Gentile Alessia,

    Vorrei sapere quando l’articolo sia stato scritto da Tsuji.
    “La Repubblica” non riporta alcuna data.

    Frasi come: “Anche se la situazione continua a peggiorare…” (riferiti ai reattori) non mi paiono possano essere state scritte negli ultimi giorni, in cui sembra ci siano stati effettivi miglioramenti. (O mi sbaglio?)

    Condivido l’accorato appello di Tsuji e sono contento che sia stato pubblicato.
    Tuttavia mi appresto a tornare in Giappone e da giornali come “La Repubblica” mi attendo informazioni per prendere decisioni il piu’ possibile equilibrate, piuttosto che articoli che fanno leva su paure (in particolare di familiari e amici di persone che vivono nel Sol Levante).

    L’articolo di Tsuji e la realta’ descritta da amici, colleghi e mass media sembrano essere diametralmente opposti.

    Sperando in una breve risposta e
    ringraziando per la cortese attenzione, invio

    cordiali saluti
    Francesco

    • Caro Francesco,
      grazie per la domanda. Il testo è stato scritto e tradotto il 14 marzo, e l’autore vive a Parigi. Anche in base alle mie fonti la situazione era e, specialmente ora, è in parte diversa, ma si tratta comunque di una testimonianza e un’opinione. Da mettere assieme a tutte le altre.
      Tenga comunque come primo riferimento l’Ambasciata in Giappone.
      Cordialmente,
      Alessia

  2. Cara Alessia,

    La ringrazio molto per la risposta (e l’onestà di comunicare la data dell’articolo. Avevo già scritto a “La Repubblica”, senza avere risposta).

    Ovviamente al momento possiamo concederci tutti quanti solamente delle opinioni (la situazione è chiaramente molto seria), ma nonostante questo, credo vadano messi in rilievo gli elementi di luce che si stanno mostrando in Giappone, piuttosto che dar voce agli annunciatori di disastri (specie se non supportati da alcuna base scientifica).

    Non datato, l’articolo, così come è apparso su “La Repubblica”, dava un quadro (ancor piu’) inquietante della situazione e forniva una brutta immagine di Tsuji (poteva sembrare un menagramo che speculava in ritardo sulla sciagura).

    La ringrazio nuovamente e la saluto cordialmente,

    Francesco

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